Funambolo, giocoliere, artista di strada. Nel 1974 tese una
fune tra le due Torri gemelle a New York ed attraversò 8 volte il cielo con l’aiuto
di un solo bilanciere. L’impresa, preparata in incognita in quanto non
permessa, gli richiese 6 mesi di preparativi e studio. Ingegneri e famosi
funamboli, tutti, gli dicevano che non avrebbe mai potuto farcela. Le torri
gemelle, a quella altezza, avevano un movimento oscillatorio di circa tre
metri, fenomeno che, oltre al vento, non gli avrebbe permesso di mantenere
l’equilibrio. Guidato dal suo intuito, compì la sua impresa con successo. Il
resto è leggenda. Divenne molto celebre e fu insignito di vari titoli.

Chiamato dal regista Werner Herzog “Il Conquistador
dell’Inutile”, Philippe è l’esempio vivente della vittoria dell’intuizione
oltre che maestro dell’impossibile.

“Abbiamo bisogno di guardare il cielo e le stelle, di
sognare, inventare, improvvisare. La creatività quindi ci è necessaria come
l’aria. E per essere creativi occorre innanzitutto sfruttare a fondo i propri
sensi, evitando che si atrofizzino in questa nostra vita quotidiana dominata
dalla ripetizione e dalle tecnologie”

Philippe Petit

Perché è un
WanderMooder:

  • Ha seguito l’intelligenza intuitiva
  • Ha ispirato milioni di persone
    realizzando il suo sogno
  • Ha studiato, studiato, studiato
    integrando corpo, mente, cuore

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