Coaching Somatico

Le soft skills si vivono, non si studiano: il nuovo paradigma dell'approccio somatico

Le soft skills sono proprie dell’essere umano e delle sue esperienze, contribuiscono a plasmare il suo carattere ed essenza

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Le soft skills sono proprie dell’essere umano e delle sue esperienze, contribuiscono a plasmare il suo carattere ed essenza.

Per queste loro caratteristiche intrinseche, la loro comprensione non è solo razionale, ma soprattutto intuitiva. Secondo il paradigma somatico dell'apprendimento, che integra mente e corpo, le soft skills vanno vissute, percepite e comprese attraverso tutto il corpo. Le soft skills sono esperienze corporee.

Esse sono considerate molto importanti per il successo personale e professionale ed essendo competenze trasversali permettono di fare la differenza in molteplici contesti e settori lavorativi.

Si differenziano dalle hard skills perché, mentre quest’ultime sono competenze tangibili e misurabili che riguardano abilità tecniche specifiche, come ad esempio saper utilizzare un software, programmare in un linguaggio di programmazione, saper operare una macchina, e possono essere acquisite attraverso la formazione e l'esperienza pratica, le soft skills  sono abilità più difficili da misurare e quantificare, poiché riguardano principalmente i tratti personali, le abilità sociali e le caratteristiche comportamentali.

Esse sono competenze trasversali che permettono di fare la differenza in molteplici contesti e settori lavorativi, non solo in un ambito specifico. Comprendono abilità come la comunicazione efficace, il lavoro di squadra, la gestione dello stress, la leadership, l'empatia, il pensiero critico, l’ascolto attiva, la modulazione delle emozioni, l’assertività, la gestione dei conflitti, la creatività.

L’intelligenza artificiale non possiede un corpo…e lo “sa”

L'intelligenza artificiale riconosce l'importanza del corpo, una caratteristica peculiare dell'essere umano, nell'apprendimento delle soft skills. Se dovessimo porle questo quesito:"Chi meglio di te può aiutarmi ad allenare le soft skills?", la risposta che riceveremmo sarebbe la seguente:Nessuno strumento o tecnologia può sostituire completamente l'interazione umana quando si tratta di sviluppare le soft skills. Gli esseri umani possono offrire empatia, comprensione e feedback personalizzato che al momento sono al di là delle capacità delle intelligenze artificiali come me.Per lo sviluppo delle soft skills, è spesso preferibile lavorare con un coach, un mentore o altri esseri umani che possono comprendere appieno il contesto e fornire un supporto personalizzato e diretto. Questi professionisti possono guidarti attraverso esercizi pratici, sessioni di coaching e feedback individuali per aiutarti a sviluppare le competenze di cui hai bisogno.Quindi, se stai cercando un allenamento mirato alle soft skills, considera di coinvolgere esperti umani qualificati che possano offrirti un supporto più personalizzato e interattivoD'altra parte, basta porsi alcune domande e riflettere attentamente per comprendere quanto sia cruciale il ruolo del corpo e dell'esperienza nello sviluppo delle soft skills: Puoi davvero capire il significato dell'ascolto se non hai mai sperimentato attivamente l'atto di ascoltare? O, al contrario, se non hai mai vissuto la frustrazione di essere ignorato mentre cerchi di comunicare?Puoi veramente cogliere il concetto di empatia se non hai mai incontrato qualcuno di genuinamente empatico, che, quasi magicamente, ti fa sentire compreso, connesso, e accettato, portando alla luce la tua autenticità?

La risposta è NO, non è possibile.

Le soft skills richiedono un tipo di apprendimento che si basa sull'esperienza, sull'immersione attiva nel mondo circostante.
Poiché percepiamo il mondo non solo attraverso la nostra mente, ma soprattutto attraverso il corpo, che funge da principale mezzo di relazione e di sensazione, le soft skills devono essere apprese attraverso l'intero corpo, integrandole nella nostra memoria muscolare e percependole a livello sensoriale.

Ogni soft skill ha il suo “muscolo” da allenare


Per ogni soft skill c’è un “muscolo”, una componente somatica che richiede più allenamento delle altre anche se il come, e con quanta intensità, dipende dal punto di partenza di ciascuno. Per questo l’apprendimento delle soft skills non è solo esperienziale ma anche individuale e personalizzato.

Quando parlo di muscolo e componente somatica, non mi riferisco chiaramente ad un organo o parte del corpo specifica. Ironicamente, se menziono la capacità di ascolto, non intendo allenare il timpano ad una capacità uditiva più raffinata, ma piuttosto a qualcosa di più ampio, intangibile e profondamente umano.

Al di là della componente di personalizzazione nell’allenamento delle soft skills, è possibile individuare delle caratteristiche di tipo somatico (ovvero mente e corpo insieme) comuni che richiedono di essere allenate e che riguardano quasi tutte le soft skills. Allenando questi “muscoli”, di riflesso ne giovano molte altre soft skills. Esse sono infatti profondamente connesse l’una con l’altra, non vivono a compartimenti stagni proprio perché si tratta di tratti del carattere e dell’essenza umana, non di materie tecniche proprie specifiche di un ambito.

Ma quali sono questi muscoli comuni?

Essere centrati non è solo l’esperienza mentale o il pensiero. La percezione corporea, tecnicamente detto felt sense della centratura, svolge un ruolo fondamentale nel metodo somatico, dove la pratica del centering è infatti fondamentale nello sviluppo delle soft skills.

Considera questo: la capacità di comunicare efficacemente richiede non solo la capacità di entrare in connessione con gli altri e di stimolare la loro mente, ma anche, e soprattutto, la loro sfera emotiva. Questo richiede empatia, ascolto attivo, gestione dello stress e consapevolezza delle proprie emozioni.

Ora concentrati sul concetto di connessione con gli altri. Cosa significa davvero? Significa essere in grado di “cogliere”, “sentire”, “percepire” gli altri nel loro complesso composto da linguaggio non verbale, emozioni, parole e vibrazioni: un insieme molto più ampio della mera comunicazione verbale. È evidente che quanto più si è consapevoli del proprio mondo interiore - fatto di sensazioni, emozioni, vibrazioni e dialoghi interni – tanto più si è capaci di comprendere gli altri.  

Questo concetto trova riscontro nell’effetto specchio (mirroring effect) dei neuroni specchio. I neuroni specchio sono una classe di neuroni nel cervello che si attivano sia quando eseguiamo un'azione che quando osserviamo qualcun altro compiere la stessa azione. Questa capacità di "raccogliere" le esperienze altrui e di immaginarle all'interno di noi stessi ci consente di comprendere meglio le esperienze degli altri e di sviluppare empatia.

I neuroni specchio suggeriscono che più è ampia la comprensione delle nostre sensazioni ed emozioni e più loro saranno in grado di attivarsi e riflettere dentro di noi l’ampiezza del mondo interiore altrui contribuendo a farci entrare in uno stato di empatia.

Conclusioni

Lo sviluppo delle soft skills rappresenta un percorso di crescita, un viaggio che coinvolge l'ESSERE umano nella sua totalità: è un processo che abbraccia un intricato e profondo sviluppo dell'autoconsapevolezza, sia cognitiva che somatica. Lo sviluppo delle soft skills non può avvenire tramite corsi preconfezionati o semplici esercizi pratico-teorici.

Per essere efficace, tale processo deve necessariamente passare attraverso lo sviluppo dell'essere umano mediante l'esperienza somatica, al fine di produrre cambiamenti profondi e duraturi nel tempo.

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